Ci sono esperienze che non avresti voluto vivere ma per forza di cose hai dovuto e non ne conservi un bel ricordo.
Ci sono esperienze che hai desiderato vivere ma si rilevano essere un qualcosa al di sotto delle tue aspettative.
Ci sono poi le esperienze che ti incuriosiscono, che ti attirano ma che al tempo stesso non credi di meritare o non credi di poter trovare il tempo per viverle. Quelle esperienze che poi tutto sommato forse è solo apparenza e poi “nella realtà non è così“. Cerchi quasi di autoconvincerti che non è poi così speciale e non rientra di certo nella sfera delle tue possibilità.
Ci sono poi le esperienze WILD!
Da qui parte il mio racconto…FERDY WILD

È tempo di pre e post Lockdown in cui seguo assiduamente le storie del Ferdy su Instagram di un incalzante Nicolò, delle vacche che scalano la montagna, del sorriso contagioso di Nicole, del poeta del formaggio Alberto il casaro che a fatica strappa un sorriso ma dal cuore grande, del Ferdy che ogni tanto compare ed è sempre a lavorare, della Gang di Pony e di tanto altro. Resto incollato ad Instagram e non c’è giorno che mi perdo una storia quasi fosse parte della mia quotidianità.
Organizzano poi un cheese tasting (assaggio di un tagliere di formaggi) tutto rigorosamente live, in diretta, in cui il pubblico può partecipare, intervenire.
Al tempo era un’idea innovativa, nuova e fresca. Mai avevo visto una degustazione di formaggi in diretta e soprattutto così vissuta, sentita ed emozionante.
Sono riuscito ad intervenire anch’io (piccole gioie della vita)
Storico ribelle e Formai de Mut 2017 tra gli altri.
Successivamente mi tolsi anche la curiosità di acquistare on-line il Formai de Mut 2016 e ripercorre le dirette, i racconti, le descrizioni e i video del lavoro che c’era dietro prodotti così, era già emozionante.
“Nda’ al Mut” “Cargà ‘l mut” espressioni tipiche del linguaggio dei mandriani dell’alta Valle Brembana, sulle Alpi Orobiche.
Nel dialetto bergamasco “Mut” significa “pascolo di monte”.
Sui pascoli estivi della Val d’Inferno (Alta Val Brembana) tra i 1.200 e i 2.500 metri di altitudine si ottiene la produzione casearia di maggior pregio poiché il bestiame (Bruna Alpina) è alimentato esclusivamente con fieno o erba fresca del pascolo.
L’importante stagionatura d’annata 2016 lo rende un formaggio con carattere, un colore giallo intenso e una pasta fragrante.
Un sapore molto riconoscibile e deciso, dal lattico cotto al brodo di carne ma sono preponderanti gli aromi terziari di sottobosco, fungo.
Tornando alla mia esperienza dal Ferdy, accompagnato dall’amica Lisa sommelier e appassionata di vino, è un avvincendarsi di calici di vino mai banali, didattici, ricercati, da una selezione dettata dalla passione di Nicolò, del sommelier Vlad e dalla preparazione in continua evoluzione per stupire ed emozionare il cliente che vuole essere coccolato e stupito.
In particolare abbiamo assaggiato:
– “62” di I Nadre uno Chardonnay 100% a Cerveno in Val Camonica, Spumante Dosaggio Zero 62 come i mesi sui Lieviti freschezza, cremosità e sapidità sul finire dal perlage fine ed elegante;
– Frodo da Moradella in purezza dell’Azienda Agricola Fausto Andi
– Arinarnoa Marcel Zanolari 2019 vinificato in anfora, 100% Arinarnoa, bel frutto e tannino giovane molto “croccante”
– Rebo al Colle 2018 con Rebo e Marzemino Az. Agr. COLLE CIVAROLO di DO’ GIANLUIGI
Losine (BS) un’interessante freschezza;
– Rukh Orange Wine – Nove Lune 2020, un PIWI di Alessandro Sala Cenate Sopra (BG)
Vitigni Bronner 50% e Johanniter 50%
Il Rukh, è un vino in anfora da PIWI che regala tantissimo al naso: note orientali di Thè molto eleganti e complesse arricchite da colore arancio dorato stupendo.
In bocca è complesso, con forti note agrumate, sapido;
– Gevrey Chambertin piccolo assaggio che lascia senza parole;
– Gravner Ribolla gialla 2003 non ha bisogno di presentazioni ma di assoluto valore e bella presenza nel calice.

I formaggi in degustazione sono invitanti alla sola vista:
Formagit di capra Orobica, Presidio Slow Food formaggio fresco fatto stagionare in celle con elevata umidità per un mese e mezzo, il sottocrosta cremifica, dal sapore intenso, latte delle capre dei boschi, note floreali interessanti;
Agro del Ferdy Fiorito una crosta fiorita da latte vaccino in un’esplosione di gusto
Lavorazione acida, tecnica di caseificazione originaria della Val Sassina, a confine con l’alpeggio della Val d’inferno.
La lavorazione si lasciava trasformare in stalla, così da farla avvenire al caldo (circa 18/21 gradi). Coagulazione lenta in circa 24 h, la protelizzazione avviene in qualche settimana;
Strachiquadro formaggio a pasta molle cremosità e dolcezza. Latte crudo vaccino delle vacche al pascolo munte a caldo
Dopo circa 20 giorni di stagionatura è perfetto per essere assaggiato nella sua integrità;
Formai del Ferdy Green Vacche al pascolo nel periodo autunnale si cibano di erba frescaa 500 metri, pasta elastica dal colore giallo carico.
É un formaggio a pasta semicotta giovane con un bouquet floreale molto definito e con una media stagionatura (circa 3 mesi). È caratterizzato dalla sua freschezza, dalle note floreali e dalla salubrità;
Formai dei Mut 2017 granuloso c’è l’essenza dell’alpeggio, sentore erbaceo e del pascolo, leggero sentore animale di pelo di vacca
Mascherpa di 3 mesi Ricotta fatta salare e stagionare, molto sapida e cremosa.
Per gli amanti dei sapori decisi e intensi, la ricotta fresca dopo esser stata salata viene lasciata a riposo nelle celle di stagionatura per circa 3-6 mesi. La sua consistenza diventa più compatta pur mantenendo la sua cremosità e una lieve muffa naturale esterna edibile;
Mascherpa in una versione chiamata Chocolaté la cui consistenza ricorda il cioccolato bianco
Un agriturismo diverso dalla concezione classica, o da quella che ho personalmente di attività agrituristica. Ciò non toglie che la qualità e l’utilizzo della materia prima siano indiscutibilmente d’eccellenza. Una cucina deliziosa, gourmet e di certo saziante.
Animali ben allevati, lo si sente nel piatto, quello che mi ha colpito è stato anche lo stato di pulizia delle stalle e delle bestie stesse, impeccabile.
Direi che l’esperienza è stata emozionante e mi ha ripagato del viaggio. Per un goloso come me la cucina ha coccolato i miei sensi.

Non fermatevi all’apparenza ma ricercate la verità